Come realizzare un giardino giapponese

Anche se in Italia, come intuibile, prevale la presenza di giardini mediterranei o europei all’interno degli spazi privati, non sono pochi gli amanti dei giardini giapponesi che scelgono di curare la propria area all’aperto ricreando il piacere estetico tipico delle macrozone orientali.

Ad ogni modo, la prima cosa che occorre comprendere quando si cerca di progettare un giardino giapponese, è che per tale si può definire un insieme di (almeno) 6-7 varianti, la cui adozione può comportare un risultato finalmente notevolmente diverso. Ad esempio, è possibile adottare il c.d. “roji” (un giardino rustico, tipico ambiente dove svolgere la cerimonia del tè), o – per coloro che hanno spazi più ampi e desiderano una creazione più complessa – il c.d. “kaiyu-shiki-teien”, un vero e proprio percorso nel quale il proprietario dell’ambiente ricrea numerosi paesaggi.

Il fatto che per “giardino giapponese” si possa intendere una molteplicità di spazi progettabili non deve tuttavia spaventare coloro i quali si stanno avvicinando a questo meraviglioso mondo. La realizzazione giardini giapponese, al di là della variante che si sceglie di sposare, deve infatti partire da un’unica considerazione: il mantenimento (o la ricerca) della massima armonia.

realizzazione giardini

In altri termini, progettando un giardino giapponese occorrerà fare in modo di curare ogni singolo dettaglio per ricreare il senso d’equilibrio regalato dalla natura: acqua, alberi, rocce e altri elementi, dovranno essere apposti in senso armonico, e fornendo alla persona che ha la possibilità di godere della visione esterna, l’illusione che ci si trovi in uno spazio molto ampio e ordinato.

Fate pertanto in modo che gli alberi siano sempre curati, e che la loro presenza non sia eccessiva. L’acqua deve inoltre scorrere da est a ovest, ricreando la linea che separa il sorgere del Sole dal suo tramonto. Infine, le rocce, dovranno avere una forma rotonda e levigata, e posizionati in maniera tale da fornire l’impressione che siano “nate” in quel luogo, e non apposte artificiosamente in un secondo momento.

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